“Suoni e Musiche del Mare Nostrum”

"Suoni e Musiche del Mare Nostrum"

L’intervento suonato, cantato e raccontato, sarà un piccolo viaggio all’interno delle culture del Mediterraneo da sempre in costante osmosi tra loro. Partendo dalla penisola italiana, luogo ricco di molteplici suoni, dialetti e musiche, verranno prese in considerazione le culture provenzali, catalane, iberiche, del nord Africa, della Turchia, Grecia, dei Balcani e dell’alto Adriatico.

Uno dei fili conduttori dell’incontro, vista anche la vicinanza dell’8 marzo, sarà legato alla musicalità femminile e al ruolo che fin dall’antichità hanno avuto le donne come suonatrici di tamburi a cornice (i cosiddetti tamburelli), che sono tra i più antichi strumenti musicali conosciuti e ancor diffusi in numerose varianti in tutto il Mediterraneo e Medio Oriente. Già in epoca preistorica, i loro ritmi aiutavano sciamane e veggenti a raggiungere il sacro stato di “trance” necessario per guarire e profetizzare.

I rituali delle più antiche religioni conosciute si sono evoluti attorno al battito dei tamburi a cornice, strumenti che in qualche modo sono arrivati fino a noi praticamente inalterati nella forma e nella tecnica costruttiva-esecutiva come documentano numerose iconografie del passato che verranno proiettate e commentate. In molte di queste immagini è proprio la donna protagonista, sia in qualità di suonatrice, guaritrice e taumaturga.

Un mondo affascinante e antichissimo arrivato fino a noi anche grazie ai recenti fenomeni di pizzica e taranta esplosi in Salento e nelle aree limitrofe negli ultimi trent’anni. Nel corso dell’incontro, inoltre, verranno messi a disposizione e suonati collettivamente una trentina di tamburi di varie fogge, provenienti da varie aree del Mediterraneo e del Medio Oriente e ne verranno illustrate tecniche, rituali e modalità costruttive. Coloreranno l’incontro una serie di sorprese “percussive” che coinvolgeranno in modo festoso il pubblico presente, alle quali parteciperà in qualità di ospite il percussionista Moreno Tortora.

Roberto Tombesi